ELEGANTE TECNOLOGIA: il ponte di Bagni di Lucca

Posted on Nov 9, 2020

Il Ponte delle Catene in una cartolina del 1905

Il Ponte delle Catene in una cartolina del 1905

L’impiego del ferro e della ghisa è legato sia alla produzione di manufatti di rara bellezza, per i  raffinati decori che li adornano, sia a strutture portanti molto complesse dal punto di vista ingegneristico. Tra queste ultime si annoverano i ponti, di cui abbiamo già avuto occasione di parlare sui nostri social, e che continuiamo a trattare.

Nel 1999 era stato inserito dal World Monument Found  tra i 100 monumenti al mondo da salvare. Grazie ai fondi, messi a disposizione anche da questo ente, nel 2006 è stato restaurato e riportato ai suoi antichi splendori. La sua importanza è riconducibile al fatto che il Ponte delle Catene, in località Fornoli, sulla strada per Bagni di Lucca (LU), è uno dei ponti in ferro e pietra più antichi ancora esistenti in Europa.

Avvicinandosi alla struttura si scorge immediatamente il profilo degli archi trionfali sulle due sponde opposte del torrente Lima; attraversare la passerella regala la sensazione di tornare indietro nel tempo, all’epoca della sua edificazione (1844-1860) quando Carlo Ludovico di Borbone ne affidò la progettazione  all’illustre architetto Lorenzo Nottolini. L’esito finale risultò davvero avveniristico per quel periodo: era paragonabile, nel territorio del Granducato di Toscana, solo ai ponti sospesi in ferro voluti da Leopoldo a Firenze  e oggi non più esistenti.

L’opera si basava sull’innovativo sistema della sospensione tramite catene fissate ai due alti basamenti in pietra – per evitare l’utilizzo di piloni poggianti sul letto del fiume la cui stabilità poteva essere compromessa dalla portata delle acque in caso di piena – e su un complesso meccanismo sotterraneo che teneva in tensione le stesse catene in ferro. Soluzioni tecnologiche, queste, che Nottolini aveva perfezionato durante un viaggio in Inghilterra dove esistevano già esempi illustri da studiare, tra questi l’Hammersmith Bridge di Londra e il Menai Bridge di Bangor in Galles. Ma la costruzione del ponte toscano non impedì al tempo stesso di progettare un’opera rispondente al gusto neoclassico allora imperante e riconoscibile, soprattutto, nei due archi alle estremità che riprendono lo stile degli archi di trionfo romani e poi successivamente di quelli di epoca napoleonica.

Foto by Notafly - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41614053

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