Firenze, la “nuova” balaustra di Piazzale Michelangelo

Posted on Ott 17, 2018

La balaustra metallica di Piazzale Michelangelo a Firenze tornata al suo antico splendore dopo il restauro compiuto da Neri Spa

La balaustra metallica di Piazzale Michelangelo a Firenze tornata al suo antico splendore dopo il restauro compiuto da Neri Spa

In occasione dei lavori di ampliamento e abbellimento di Firenze divenuta capitale d’Italia, tra gli anni 1865 e 1877 l’architetto Giuseppe Poggi proponeva per l’arredo di Piazzale Michelangelo – straordinario belvedere sulla città posizionato al culmine dell’alberato Viale dei Colli – l’impiego del ferro, oltre che per i lampioni pubblici, anche per la monumentale balaustra che lo circondava su ogni lato con una lunghezza complessiva di oltre 400 metri. La presenza del ferro nella realizzazione di quest’opera doveva “mimetizzarsi” tramite la sovrapposizione di uno strato di vernice che lo rendesse somigliante alle decorazioni in pietra della Loggia adiacente. Per la sua esecuzione si incaricavano le Regie Fonderie di Follonica[1] come testimonia la sigla R.F.F posta sulla base di alcune delle colonne che compongono la balaustra.

Oggi, a oltre 150 anni di distanza, grazie a una preziosa sponsorizzazione di Starhotels, l’intera struttura in ghisa, composta da ben 700 colonnine, è tornata al suo antico splendore a seguito di un importante restauro conservativo affidato a Neri Spa.

Piazzale Michelangelo, veduta di Firenze, 1957

Piazzale Michelangelo, veduta di Firenze, 1957

Stato della balaustra prima dell'intervento di restauro

Stato della balaustra prima dell’intervento di restauro

L’intervento è consistito nello smontaggio di tutti gli elementi al fine di poter effettuare, presso lo stabilimento di Longiano (FC), un radicale risanamento. Fondamentale si è rivelata l’operazione di sabbiatura che ha permesso di asportare non solo le numerose ossidazioni formatesi in oltre un secolo di vita, ma anche di individuare i punti più degradati sui quali intervenire mediante saldature e integrazioni delle parti mancanti, compresa la creazione del modello da impiegare in fonderia per riprodurre dieci esemplari di colonna andati irrimediabilmente perduti. Tutte le colonne sono state successivamente immerse in un sottofondo di zinco allo scopo di proteggerle dall’ossidazione, comprese le superfici interne ugualmente aggredibili dalla ruggine. La stuccatura delle singole fusioni e l’applicazione finale della vernice, di un colore concordato con la Soprintendenza, hanno preceduto la ricollocazione sul luogo originario dell’intera struttura che cinge come una “perfetta corona” la grande piazza panoramica con veduta su Firenze.

Le colonnine originali non più utilizzabili sono oggi esposte al MIG dove è possibile ammirare una porzione di balaustra identica a quella di Firenze.

 

Porzione di balaustra con colonnine originali, MIG

Porzione di balaustra con colonnine originali, MIG

 

https://www.youtube.com/watch?v=hxTonPtfsXE&feature=youtu.be

Video del restauro della balaustra di Piazzale Michelangelo

 

[1] Lo stabilimento, in assoluto uno dei più importanti in epoca preunitaria, venne inaugurato dal Granduca di Toscana Leopoldo II nel 1831 ed era dotato di un reparto di fonderia artistica coadiuvato da una scuola di disegno e di scultura sotto la guida di tecnici altamente qualificati tra i quali il celebre architetto dei Lorena Carlo Reishammer. Per oltre un ventennio realizzò oggetti di ornamento e di arredo urbano di pregio che comprendono tra l’altro la balaustra di recinzione del Duomo di Firenze, le opere per la cinta daziaria di Livorno, il monumentale cancello dello stabilimento siderurgico e la chiesa di San Leopoldo a Follonica, una dei pochi edifici religiosi al mondo ad essere stato costruito ricorrendo in buona parte all’uso della ghisa.

 

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