“La strada illuminata”: itinerario lungo il tratto marchigiano della via Flaminia

Posted on Apr 21, 2015

La Flaminia rappresentava nell’antichità l’asse viario principale per i collegamenti tra Roma e l’Italia settentrionale e, in seguito, verso l’Europa centro-orientale. Aperta dal console Gaio Flaminio attorno al 220 a.C., risaliva la vallata del Tevere fino agli Appennini e attraverso il favorevole passo umbro della Scheggia (630 metri) discendeva sul versante adriatico lungo la valle del Metauro fino a Fanum Fortunae (Fano). Da qui proseguiva per Pisaurum (Pesaro) e giungeva ad Ariminum (Rimini) con un percorso parallelo alla costa.

Ancora oggi la strada costituisce, soprattutto nel tratto marchigiano della provincia di Pesaro-Urbino, un autentico unicum per la presenza di ponti, gallerie, tagli nella roccia, cippi e iscrizioni.

A tutto questo si aggiungono i nuclei abitativi sorti lungo la direttrice, molti dei quali da semplici stazioni di sosta (mansiones) sono divenuti nel corso dei secoli importanti centri, custodi di un ricco patrimonio storico, architettonico e naturalistico.

Le immagini che seguono, accompagnate da brevi didascalie, sono dedicate proprio ad alcune di queste località e ne raffigurano le vie e le piazze principali in un’epoca molto più recente – prima metà del Novecento – quando la luce elettrica aveva già sostituito quasi ovunque quella a gas e potenti lampioni, spesso a più luci, erano in grado di illuminare ampi tratti della “grande strada” proveniente da Roma.

Cagli, PU (240 km da Roma).  Piazza Vittorio Emanuele II, oggi piazza Matteotti, dominata dalla severa mole medievale del Palazzo pubblico che nel 1476 venne trasformato dai lavori commissionati a Francesco di Giorgio Martini dal duca Federico di Montefeltro. Il fronte principale è dominato dal campo dell’orologio datato al 1575.

Cagli, veduta di piazza Vittorio Emanuele II, poi ribattezzata piazza Maggiore e oggi piazza Matteotti con gli eleganti candelabri per l’illuminazione pubblica a 4 luci

Fossombrone, PU (270 km da Roma).  Tra il 1400 e 1500 la cittadina fu scelta come residenza di campagna della potente famiglia dei Della Rovere. La foto ritrae corso Garibaldi su cui si affacciano i più importanti palazzi cittadini. Da notare come l’illuminazione della via, a partire dai primi decenni del ‘900, fosse assicurata da grandi lampade sospese al centro della carreggiata, sostenute da fili tesi fissati ai muri degli edifici.

Fossombrone, illuminazione notturna dei Giardini pubblici

Cartoceto, PU (285 km da Roma). Famosa per il rinvenimento nel suo territorio dei Bronzi dorati, unico gruppo scultoreo in lega di bronzo dorato esistente al mondo giunto dall’età romana fino ai nostri giorni (conservato nel vicino museo di Pergola), Cartoceto è una piccola cittadina in cui spicca la suggestiva piazza Garibaldi. Ex piazza del mercato, essa è caratterizzata dal Palazzo del Popolo, di origine trecentesca, sormontato dalla piccola torre dell’orologio. Al centro della piazza la foto immortala una coppia di candelabri con la cima a forma di pastorale.

Fano, PU (290 km da Roma). Ancora oggi tappa fondamentale della via Flamina, Fano è un importante centro sorto attorno a un antico tempio dedicato alla dea Fortuna a cui lega il suo nome (Fanum Fortunae). Qui, dove la Flamina raggiunge il mare Adriatico, è tuttora evidente l’antico reticolo viario urbano a cardi e decumani romano. Vero salotto cittadino è piazza XX Settembre su cui si affaccia imponente il trecentesco Palazzo del Podestà, con la Torre Civica, e la fontana della Fortuna in marmi colorati, sormontata dalla statuetta bronzea della dea Fortuna, copia fedele dell’originale conservata presso il Museo Civico.

Fano, la foto permette di apprezzare l’ampiezza e l’armonia della piazza, illuminata ancora oggi da alti lampioni fusi dalla Compagnia Brunt di Milano agli inizi del ‘900. Lo stabilimento milanese ha rappresentato una delle fonderie artistiche in ghisa più importanti d’Italia.

Pesaro 2

Pesaro, PU (305 km da Roma). Passando parallela alla costa la via Flaminia giunge a Pesaro, colonia romana fondata nel 184 a.C. e divenuta nel medioevo un feudo dei Malatesta che contribuirono ad impreziosire la città di importanti edifici e opere d’arte, fenomeno perseguito anche dai nuovi signori che si succedettero al comando, ovvero gli Sforza e i Della Rovere. Vero centro cittadino è piazza del Popolo su cui si affacciano quattro palazzi, tra cui Palazzo Ducale, e la fontana ottagonale ornata di cavalli marini e tritoni, illuminata da quattro grandi candelabri in ghisa.

Pesaro, la foto qui presentata, più vecchia rispetto alla precedente, testimonia di come la piazza fosse illuminata da candelabri più piccoli, sostituiti successivamente dagli esemplari monumentali raffigurati nella foto sopra.

One Comment

  1. Va precisato che la Cartoceto dei bronzi dorati non e’ quella delle foto ma una frazione di Pergola dallo stesso nome.

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