Un caffè con Mazzini

Posted on Set 11, 2014

Chi ha occasione di visitare il MIG può imbattersi in un piccolo lampione che a un’occhiata superficiale potrebbe apparire anonimo. In realtà la linea sobria, ma elegante, dà ragione della sua presenza, già dalla metà dell’Ottocento, nel giardino del rinomato Caffè Cova di Milano.

Lo storico locale, che risale al 1817, è fondato da Antonio Cova, ex soldato dell’esercito napoleonico, all’incrocio di via Verdi con via Manzoni, a lato del Teatro Alla Scala, e diventa presto un luogo di ritrovo per politici e letterati, pittori, musicisti, gente dell’editoria e del giornalismo. Nel 1848, al tempo delle Cinque Giornate, il Cova è in prima linea contro gli Austriaci e ospita i patrioti che lo eleggono a ritrovo per le loro riunioni.

Qui, tra conversazioni e accese discussioni, sorseggiano il caffè personaggi come Mazzini e Cairoli, ma anche Garibaldi, il giovane Verga e tanti altri italiani famosi.

Osservando il paletto oggi esposto al Museo è curioso immaginarlo collocato originariamente nel giardino del Cova (come tra l’altro testimoniano alcune foto d’epoca) ad illuminare con le sue luci i tavoli all’aperto di uno dei più importanti luoghi pubblici meneghini.

La stessa tipologia di manufatto è stata sorprendentemente documentata all’altro estremo della Penisola, ovvero in Sicilia (in particolare nel palermitano e nella provincia di Caltanissetta) tanto da poter affermare, quasi con certezza, che proprio in questa regione la prestigiosa Fonderia Oretea, di proprietà della famiglia Florio, abbia realizzato per prima, intorno al 1850, questo interessante modello di lampione.

I lampioni ottocenteschi nel giardino del Caffè Cova, Milano, 1864

I lampioni ottocenteschi nel giardino del Caffè Cova, Milano, 1864

Il lampione del Caffè Cova esposto al MIG

Il lampione del Caffè Cova esposto al MIG

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