Balla, i Futuristi e il mito della luce elettrica

Posted on Ago 4, 2014

Lampada ad arco è una delle opere pittoriche più celebrate di Giacomo Balla.

Balla, Lampada ad arco, MoMA, New York, 1909

Balla, Lampada ad arco, MoMA, New York, 1909

Balla, studio per Lampada ad arco, MoMA, New York

Balla, studio per Lampada ad arco, MoMA, New York

Balla, studio per Lampada ad arco, particolare dei raggi luminosi, MoMA, New York

Balla, studio per Lampada ad arco, particolare dei raggi luminosi, MoMA, New York

Meno risaputo, invece, è che al MoMA di New York, oltre al dipinto, sono custoditi alcuni bozzetti e schizzi preparatori attraverso i quali l’artista italiano ha elaborato e materializzato la sua idea che emerge in maniera prorompente dalla descrizione che egli stesso fa della sua opera e che riportiamo integralmente:

“Per meglio precisare vi spiego che il quadro della “Lampada” è stato da me dipinto durante il periodo divisionista (1900-1910); infatti il bagliore della luce è ottenuto mediante l’accostamento dei colori puri. Quadro, oltre che originale come opera d’arte, anche scientifico perché ho cercato di rappresentare la luce separando i colori che la compongono. Di grande interesse storico per la tecnica e per il soggetto. Nessuno a quell’epoca (1909) pensava che una banale lampada elettrica potesse essere motivo di ispirazione pittorica: al contrario per me il motivo c’era ed era lo studio di rappresentare la luce e, soprattutto, dimostrare che il romantico ‘chiaro di luna’ era sopraffatto dalla luce della moderna lampada elettrica”

Balla, studio per Lampada ad arco, MoMA, New York

Balla, studio per Lampada ad arco, MoMA, New York

 

 

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