Abbeverarsi alla fontana

Posted on Apr 30, 2015

Prima del recente avvento dell’acquedotto pubblico, raccogliere e convogliare il più prezioso tra i liquidi per provvedere alle necessità quotidiane di uomini e animali, e successivamente per regalare anche vere forme di spettacolo, è sempre stato il nucleo centrale della progettazione di ogni fontana. Fu soprattutto nel corso del XIX secolo che essa giunse però ad incarnare sapientemente quel principio di associazione tra forma e funzionalità che proprio in quel periodo andava sempre più affermandosi. La ghisa contribuì a rivoluzionarne decisamente la produzione, consentendo maggiore libertà esecutiva e aprendo la strada a processi lavorativi più accelerati rispetto a quelli richiesti dalle opere realizzate in marmo o pietra (che diventano spesso gli archetipi a cui ispirarsi con la nuova lega): tali caratteristiche favorirono un’ampia e capillare diffusione di questo elemento d’arredo ottenendo ovunque un facile consenso da parte della collettività.

Impreziosite spesso da attributi mitologici (ninfe, tritoni, satiri, cavalli marini) o da elementi tipici dell’ambiente acquatico (pesci, conchiglie) e animale (straordinaria la presenza della testa di leone che simboleggia la vita e la potenza) le fontane possono essere suddivise in tre grandi tipologie.

Quella più semplice ed essenziale è sicuramente rappresentata dal mascherone avente la funzione di decorare una fonte d’acqua, che sgorga da una parete in muratura, rivestendone il tubo erogatore:assai ricchi e significativi, i mascheroni riprendono sia forme animali che antropomorfe. Le fontanelle a colonna, invece, la cui realizzazione in fusione di ghisa ha dato vita a un campionario pressoché infinito di modelli, rappresentano la tipologia più comune e diffusa nelle piazze e nelle strade cittadine. Un indubbio effetto scenico, infine, è fornito dalle statue che impreziosiscono le fontane monumentali, caratterizzate da una o più vasche sovrapposte dalla cui sommità l’acqua cade verso il basso innescando un suggestivo “fenomeno a cascata”.

Diverse fontane in ghisa appartenenti a queste tipologie (molte purtroppo oggi scomparse, altre ancora in vita o addirittura funzionanti) sono documentate e consultabili al sito https://memorialdrinkingfountains.wordpress.com

Tra queste riproponiamo qui di seguito due esemplari che hanno suscitato la nostra curiosità. Nel primo caso si tratta della fontana, o meglio delle fontane Wallace di Lisburn in Irlanda; la seconda è invece una semplice fontanella a colonna californiana che rispecchia però molto bene il ruolo, la funzione pubblica e sociale esercitata da questi particolari oggetti.

Lisburn’s Wallace Fountains

All’Esposizione Universale di Parigi del 1878 si poteva ammirare per la prima volata una nuova tipologia di fontana chiamata Wallace. Il progetto era stato affidato allo scultore Charles Auguste Lebourg e la fusione alla fonderia francese della Val D’Osne. A finanziare l’opera fu il filantropo britannico Sir Richard Wallace (da cui deriva appunto il nome) che fece dono alla città di Parigi di un certo numero di pezzi al fine di creare tutta una serie di punti d’acqua potabile, dopo che i bombardamenti prussiani avevano distrutto molti acquedotti e il prezzo dell’acqua era salito alle stelle.

La fontana Wallace è stata ampiamente documentata dalla Fondazione Neri anche in altre città francesi (Nantes, Reims, Bordeaux, Toulon, Clermont-Ferrand) come pure in paesi lontani quali il Canada e l’Uruguay, ma anche in Italia, per la precisione a Pontremoli – Lunigiana (Toscana).

Altri 5 esemplari furono donati, sempre da Wallace, alla città di Lisburn (Irlanda del Nord), località nella quale aveva ricoperto la carica di membro del Parlamento dal 1873 al 1885, prima del suo definitivo trasferimento a Parigi. Per sua espressa volontà ognuna delle fontane doveva essere collocata in un quartiere operaio della città, ma già negli anni della prima guerra mondiale tre di esse furono smantellate e rifuse per creare armamenti: oggi sopravvivono, dopo essere state sottoposte a un intervento di restauro, solo le fontane di Market Square e Castle Gardens.

Lisburn, Market Square nel 1884 con la fontana Wallace sullo sfondo a destra

Lisburn, Market Square nel 1884 con la fontana Wallace sullo sfondo a destra

Lisburn, fontana Wallace davanti alla chiesa Metodista

Lisburn, fontana Wallace davanti alla chiesa Metodista

Verniciate di verde (per fondersi armoniosamente con la natura) presentano un piedistallo a croce greca da cui si sviluppano quattro eleganti pilastri che delimitano altrettanti panelli decorati al centro da un serpente d’acqua attorcigliato a un tridente. La parte più interessante è sicuramente quella superiore in cui quattro aggraziate statue femminili a forma di cariatidi sostengono una cupola circolare sormontata da delfini. L’acqua scendeva dall’alto della cupola in un bacino sottostante ed era raccolta all’interno di tazze di latta, fissate con catenelle al manufatto, per essere bevuta dai passanti.

Lisburn, la fontana Wallace di Castle Gardens

Lisburn, la fontana Wallace di Castle Gardens

 

Lisburn, fontana Wallace in Market Square

Lisburn, fontana Wallace in Market Square

 

Mariani Fountain

San Francisco (California), 1957, in un articolo di giornale accompagnato da una foto, si fa riferimento a una fontanella ottocentesca, di proprietà del signor Walter. A. Mariani, titolare di un negozio di ferramenta, acquistata dal padre Stefano nel 1881 e posta davanti al loro storico esercizio commerciale. L’articolo prosegue con la frase “la fontana non è in vendita, il Comune la vorrebbe spostare in Sunset Boulevard in un sentiero da utilizzare come ippovia. Amanda Rivera posa danti alla fontanella”

San Francisco, la fontana davanti al negozio di ferramenta del sig. Mariani, 1891

San Francisco, la fontana davanti al negozio di ferramenta del sig. Mariani, 1891

San Francisco, Mariani Fountain, 1957, la foto che illustrava l'articolo di giornale

San Francisco, Mariani Fountain, 1957, la foto che illustrava l’articolo di giornale

Nel 1962 la fontana venne effettivamente rimossa dal suo posto originario per essere ricollocata  non più però in Sunset Boulevard ma in un nuovo parco cittadino tra Hyde Street e Jefferson Street, su esplicita richiesta del signor Mariani che in questo modo la donò alla città.

Il manufatto, ancora oggi installato nel parco, rientra nella tipologia delle cosiddette fontanelle a colonna e presenta un corpo a pianta ottagonale scanalato e decorato con rosette su cui si innestano due vaschette di raccolta dell’acqua in posizione diametralmente opposta l’una dall’altra. Quella in alto, più piccola, riservata alle persone, e quella in basso, di dimensioni maggiori utilizzata dai cavalli; due piccoli bacini alla base fungono invece da ristoro per i cani.

Sempre in basso una targa ricorda come la fontanella sia stata donata allo Stato della California dalla famiglia, ovviamente di origine italiana, Mariani, il cui pioniere James (Giacomo) arrivò in America nel lontano 1852.

San Francisco, Mariani Fountain oggi

San Francisco, Mariani Fountain oggi

San Francisco, Mariani Fountain oggi

San Francisco, Mariani Fountain oggi

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