Arredo & Città: L’influenza dell’ornato classico sulle arti applicate

Posted on Mag 31, 2016

Esiste un legame molto stretto tra le arti applicate prodotte nel XIX secolo e l’ornato di tradizione classica. Lo confermano gli oggetti per l’arredo urbano esposti al Museo Italiano della Ghisa, così ricchi di decori naturalistici da spingerci a un’analisi approfondita di questo particolare e interessante aspetto. Gli esiti della ricerca, di cui riportiamo sotto alcune considerazioni, sono confluiti nel nuovo numero di Arredo & Città.

La seconda metà dell’Ottocento celebra la definitiva consacrazione dell’archeologia quale disciplina scientifica basata sullo studio delle fonti antiche e dell’indagine diretta sul campo. Il bacino del Mediterraneo – in particolare l’area compresa tra Italia, Grecia, Asia minore e Egitto – si trasforma in un grande cantiere a cielo aperto in cui svolgono la loro attività figure di archeologi resi celebri e immortali proprio grazie alle loro sensazionali scoperte. Statue, ceramiche, mosaici, ma anche templi, necropoli, e addirittura intere città emergono dal sottosuolo attirando l’interesse di storici, antiquari, mecenati, ma anche delle prime Raccolte istituite proprio con l’obiettivo di esporre e dare visibilità ai capolavori dell’antichità classica, di cui tutti possono finalmente godere. Ciò porta alla nascita di un nuovo gusto, di un nuovo stile, il neoclassicismo, capace di coinvolgere l’intero panorama artistico.

Contemporaneamente il XIX secolo si connota anche per gli stravolgimenti urbanistici innescati dal progresso che per la prima volta offre soluzioni che riguardano le infrastrutture e l’arredo urbano. Il materiale rivoluzionario è rappresentato dal ferro, freddo, anonimo, lontano dalla lucentezza del marmo o dal calore trasmesso dal legno, eppure ha la capacità di trasformarsi; le sue superfici possono essere “rivestite” di quelle sicurezze, di quel gusto decorativo ereditato dalla tradizione classica greco-romana. In questo modo l’utile può essere coniugato al bello e pur nella loro singolarità le decorazioni che impreziosiscono lampioni per l’illuminazione, vasi, ringhiere, mensole, fontane, panchine, sono l’espressione di un’intera epoca e non creazioni improvvisate e poi imitate. Tali decorazioni – riprese e riportate sui materiali prima sconosciuti come la ghisa o applicate ad architetture di diverso genere – costituiscono un’innovazione, ma anche una democratizzazione dell’Arte che può essere utilizzata dall’intera collettività.

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