15 aprile 1912 – 15 aprile 2017. Esattamente a centocinque anni dall’affondamento del più celebre transatlantico di tutti i tempi è stata inaugurata a Torino, presso la sede della Società Promotrice delle Belle Arti, la mostra “TITANIC. The artifact exhibition”.
Tra il rombo delle caldaie e una vera parete di ghiaccio, che fa ben comprendere le condizioni di freddo di quel tragico mattino, il visitatore ripercorre tutta la storia del Titanic fin nei minimi dettagli grazie alla presentazione di una significativa parte di quegli oggetti “di bordo” che sono stati restaurati dopo il recupero dal fondo del mare.
La leggendaria nave rivive anche attraverso immagini, racconti, filmati d’epoca e, soprattutto, una ricostruzione accurata dei vari ambienti tra i quali si distinguono la grande scala con l’orologio, le suite di prima classe, le cuccette di seconda e terza, il ponte principale destinato alla passeggiata esterna.
Restando in tema di ponti – il Titanic ne aveva addirittura nove – le numerose spedizioni sul fondo dell’oceano, compiute ad oltre 3000 metri di profondità, hanno documentato la presenza di una serie di panchine collocate sugli ampi spazi aperti della nave. Oggetti che erano composti di una struttura in legno, che fungeva da seduta e spalliera, sostenuta da montanti laterali in ghisa impreziositi da decori vegetali che rispetto al legno si sono in gran parte conservati.
A questa tipologia appartiene anche la coppia di panchine, molto simili a quelle del Titanic, esposte al Museo Italiano della Ghisa e provenienti da un altro transatlantico che agli inizi del ‘900 faceva rotta tra Liverpool e Bombay. In entrambi i casi le fonderie produttrici sono britanniche. Per il suo stretto legame con il verde, e in generale con la natura, è proprio la cultura anglosassone che per questi manufatti ha studiato una quantità infinita di forme favorendone il largo impiego non solo nei parchi pubblici o nei giardini privati, ma in tutti quei contesti nei quali si potesse ammirare il panorama restando comodamente seduti. Tra questi c’era sicuramente la possibilità di osservare l’infinità dell’oceano dal ponte del grandioso Titanic.