Coast to coast: la via del ferro

Posted on Nov 23, 2017

Fino a quando detennero il controllo di tutta la “filiera” del ferro (dall’estrazione del minerale fino  alla sua commercializzazione) gli Etruschi furono gli esponenti di una delle più importanti e potenti civiltà del mondo antico.

In località Frizzone, nel comune di Capannori (LU), è stato rinvenuto un tratto di strada etrusca del V sec. a.C., lunga 300 metri e larga addirittura 5 con un sottofondo edilizio che anticipa di centinaia di anni quello delle consolari romane. Si tratta di una strada glareata, cioè costituita di ghiaia e ciottoli di piccole e medie dimensioni pressati sul terreno senza alcun tipo di legante in modo da formare uno strato compatto e omogeneo. Proprio sui ciottoli del suo piano stradale si ritrovano impressi i profondi solchi prodotti dal continuo passaggio di carri, chiaramente appesantiti dal tipo di carico trasportato, il ferro.

Questo percorso potrebbe costituire il primo tassello per ritrovare la famosa strada etrusca dei due mari, quella che univa il porto tirrenico di Pisa con quello adriatico di Spina, la direttrice citata dal viaggiatore greco Pseudo-Scilace di Carianda nel IV sec. a.C. cui viene attribuita la frase “Questa città si raggiunge da Pisa in tre giorni di cammino”.

La strada del ferro doveva probabilmente passare da Prato e da qui valicare l’Appennino (i Monti Azzurri per i Greci) con direzione Kainua (Marzabotto), Velzna/Bononia (Bologna) fino ad arrivare in prossimità del mare a Spina. Da questo scalo partiva il ferro etrusco, diretto verso i numerosi empori del Mediterraneo orientale, e vi arrivavano come contropartita i vasi attici, l’ambra e le altre merci pregiate che solo gli Etruschi potevano a quei tempi permettersi.

Solco lasciato dal passaggio dei carri impiegati per il trasporto del ferro

Solco lasciato dal passaggio dei carri impiegati per il trasporto del ferro

 

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