Mai come nel primo Novecento si assiste alla nascita contemporanea di nuovi miti derivanti dallo sviluppo dell’elettricità, le cui applicazioni si susseguono con un ritmo a dir poco impressionate.
Radio, cinematografo, fotografia, automobile: ogni nuova conquista attinge a sorgenti di luce specifiche. Addio allo stereotipo limitato alla lampadina di casa: i cataloghi dell’epoca mostrano le potenzialità della nuova energia, le sue tecnologie, gli affinamenti e le diversificazioni. Per fare qualche esempio concreto, è da ricordare che già nel 1922 le case produttrici di lampade elettriche hanno in catalogo la bellezza di cinquanta tipi specifici per la proiezione cinematografica i quali arriveranno a una settantina nel 1931. Ancora, la lampada flash si sostituisce in ambito fotografico alla polvere illuminante di magnesio: addio fumo, addio fiamma pericolosa.
L’automobile porta invece con sé tutta una serie di accessori elettrici indispensabili al suo ottimale funzionamento in ogni tipo di strada, anche quella più accidentata, e in tutte le condizioni climatiche. Inoltre si muove anche di notte e deve “poter vedere” nel buio e allo stesso tempo essere vista. Così i fari delle auto da oggetti fondamentali diventano spesso vere e proprie opere d’arte. L’auto nella notte è una nuova apparizione e i fari accesi rappresentano il simbolo della pubblicità dell’epoca. Due filamenti a precisione millesimale in un solo corpo fanno della biluce (Bilux è il nome del brevetto Osram) una fonte luminosa capostipite di intere generazioni future, adottata poi anche sulle moto e sulle biciclette.
Per quanto riguarda la radio, dallo studio della lampadina a incandescenza Fleming nel 1904 deposita il brevetto del diodo, un apparecchio a due elettrodi con cui si possono rilevare le onde elettromagnetiche. Due anni dopo è la volta del triodo dell’americano De Forest in grado di amplificare anche segnali di debole intensità. Le grandi aziende iniziano a produrre anche le valvole radio che permetteranno una rivoluzione epocale introducendo alle telecomunicazioni a grande distanza e all’elettronica.