“Il mito dell’ elettricità”

Posted on Lug 5, 2016

Mai come nel primo Novecento si assiste alla nascita contemporanea di nuovi miti derivanti dallo sviluppo dell’elettricità, le cui applicazioni si susseguono con un ritmo a dir poco impressionate.

Radio, cinematografo, fotografia, automobile: ogni nuova conquista attinge a sorgenti di luce specifiche.  Addio allo stereotipo limitato alla lampadina di casa: i cataloghi dell’epoca mostrano le potenzialità della nuova energia, le sue tecnologie, gli affinamenti e le diversificazioni. Per fare qualche esempio concreto, è da ricordare che già nel 1922 le case produttrici di lampade elettriche hanno in catalogo la bellezza di cinquanta tipi specifici per la proiezione cinematografica i quali arriveranno a una settantina nel 1931. Ancora, la lampada flash si sostituisce in ambito fotografico alla polvere illuminante di magnesio: addio fumo, addio fiamma pericolosa.

 

L’automobile porta invece con sé tutta una serie di accessori elettrici indispensabili al suo ottimale funzionamento in ogni tipo di strada, anche quella più accidentata, e in tutte le condizioni climatiche. Inoltre si muove anche di notte e deve “poter vedere” nel buio e allo stesso tempo essere vista. Così i fari delle auto da oggetti fondamentali diventano spesso vere e proprie opere d’arte. L’auto nella notte è una nuova apparizione e i fari accesi rappresentano il simbolo della pubblicità dell’epoca. Due filamenti a precisione millesimale in un solo corpo fanno della biluce (Bilux è il nome del brevetto Osram) una fonte luminosa capostipite di intere generazioni future, adottata poi anche sulle moto e sulle biciclette.

Per quanto riguarda la radio, dallo studio della lampadina a incandescenza Fleming nel 1904 deposita il brevetto del diodo, un apparecchio a due elettrodi con cui si possono rilevare le onde elettromagnetiche. Due anni dopo è la volta del triodo dell’americano De Forest in grado di amplificare anche segnali di debole intensità. Le grandi aziende iniziano a produrre anche le valvole radio che permetteranno una rivoluzione epocale introducendo alle telecomunicazioni a grande distanza e all’elettronica.

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