Moda femminile: i gioielli in ghisa

Posted on Lug 30, 2014

 

Nel 1806 le truppe napoleoniche conquistano e occupano militarmente la Prussia. La reazione del popolo oppresso sfocia in un forte sentimento di patriottismo, cresciuto a dismisura in seguito alla prematura scomparsa dell’amata regina Luisa, divenuta simbolo di resistenza e coraggio. Proprio in suo onore le donne prussiane iniziano a indossare particolari “gioielli da lutto” chiamati per l’appunto Luisen: si tratta di cammei in ghisa, con filamenti d’oro applicati sul bordo, montati su croci, spille, anelli, medaglioni, braccialetti che riproducono spesso al loro interno il volto della regina.

 

 

L’artefice di questi capolavori è Leonhard Posch (1750-1831), celebre medaglista berlinese appartenente a un gruppo di artisti talentuosi che in collaborazione con le più importanti fonderie dell’Europa centrale riesce a dare vita, sul finire del ‘700, ad una feconda e prosperosa produzione di ghisa d’arte ancora oggi ricercata dai collezionisti ed esposta nei musei.

 

Dopo il Congresso di Vienna del 1815, e fino alla metà del secolo, la produzione di gioielli in ghisa, tipica dell’area prussiana, riesce a conquistare gran parte dell’Europa e gli Stati Uniti d’America, grazie soprattutto alla circolazione di numerosi giornali che iniziano a trattare argomenti riguardanti la moda femminile.

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