LA VIA DEL FERRO E DELLE MINIERE: itinerario in Val Trompia

Posted on Mar 2, 2016

Monti ricchi di minerali di ferro, boschi rigogliosi, torrenti sfruttati per azionare le ruote dei magli, ingegno imprenditoriale, sudore e fatica di minatori: sono questi gli ingredienti che hanno determinato la storia della Val Trompia, in territorio bresciano.

Lo sfruttamento intensivo della valle inizia in epoca romana, quando nelle miniere sono costretti a lavorare i prigionieri condannati ad metalla (lavori forzati all’interno delle gallerie) e raggiunge l’apice durante il Rinascimento, periodo nel quale il ferro arricchisce i mercanti della Repubblica Veneta, mentre abili artigiani e incisori fabbricano armi da taglio e da fuoco per gli eserciti.

Dalla seconda metà dell’Ottocento, i giacimenti divengono proprietà di società industriali che portano alla nascita delle importanti fabbriche metallurgiche e di armi del territorio bresciano.

Oggi queste antiche tradizioni sopravvivono e continuano ad essere tramandate grazie alla creazione di un percorso culturale che prende il nome di Via del ferro: la filosofia del progetto è quella del “museo del racconto”: miniere, musei, fabbriche recuperate, laboratori e attività didattiche, illustrano la vera e appassionante storia di questo territorio, anche ai più piccoli, in modo istruttivo e divertente.

La "via del ferro" in Val Trompia (Brescia)

La “via del ferro” in Val Trompia (Brescia)

 

E’ il caso, ad esempio, della Miniera Marzoli di Pezzaze dove, indossati casco di protezione e giacca impermeabile, i visitatori vengono condotti da un trenino nel buio della montagna all’interno di una galleria che si dirama in due ampi corridoi secondari. La guida, un ex minatore, svela le fasi di estrazione e caricamento del minerale, mostra i picconi, le punte, i vagoni: il rombo della perforatrice e lo scoppio di una mina provocano stupore e più di un brivido lungo la schiena di grandi e piccini. Il circuito sotterraneo trova un necessario completamento nel nuovo spazio museale, reso disponibile dalla ristrutturazione dell’edificio un tempo riservato a funzioni di servizio all’attività produttiva e ai dipendenti della miniera.

Visitatori all'ingresso della Miniera Marzoli

Visitatori all’ingresso della Miniera Marzoli

L’itinerario prosegue negli altri luoghi della valle come la Miniera Sant’Aloisio di Collio (la “miniera avventura”) in cui è possibile seguire il percorso di trattamento del minerale attraverso passaggi aerei su cavi, scale e passerelle. Ai Magli di Sarezzo i più giovani, in un ambiente scenografico, apprendono il sapere dei maestri forgiatori maneggiando tenaglie e martelli; nella ludoteca si esercitano  in esperimenti con i materiali ferrosi.  Al Forno di Tavernole ci si aggira all’interno di un’immensa struttura quattrocentesca e si possono effettuare prove di fusione  e di stampo.

Ruota idraulica della Fucina-Museo I Magli di Sarezzo

Ruota idraulica della Fucina-Museo I Magli di Sarezzo

Il percorso della Via del Ferro trova infine il suo sbocco naturale nella città di Brescia: le sale del Museo delle Armi, presso il mastio visconteo del castello, permettono di fantasticare, ma anche riflettere, di fronte a due spettacolari drappelli di militi cinquecenteschi e di ammirare armi e armature utilizzate per antiche battaglie e tornei.

Tenaglie per forgiatura, Magli di Sarezzo

Tenaglie per forgiatura, Magli di Sarezzo

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