Le luci di San Giacomo

Posted on Lug 23, 2018

 

 

 

Nel buio della Scala il chiarore dei coppi è un crescendo continuo di luci tremolanti che trasformano la notte in una lunga e magica emozione. Siamo in Sicilia, a Caltagirone, centro insignito nel 2002 del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e davanti  a noi si erge in tutta la sua maestosità il monumento emblematico della città, la Scalinata di Santa Maria del Monte.

142 scalini, mica male per una scalinata costruita nel 1606 da Giuseppe Giacalone – capomastro del Regno – lunga 130 metri, larga 8 e resa ancora più celebre grazie all’intervento dell’appassionato ceramista  Antonio Ragona che nel 1954 ha provveduto a decorare in ceramica policroma caltagironese tutte le alzate dei gradini ispirandosi al lavoro dei più grandi maestri maiolicani attivi in Sicilia nell’arco di un intero millennio (X-XX sec.). Sono proprio i decori ad attirare i numerosissimi visitatori e ad accompagnarli fino in cima a questo gioiello architettonico.

Nelle sere del 24 e 25 luglio, in occasione della festa patronale di San Giacomo, proprio qui va in scena uno spettacolo unico al mondo che riprende una tradizione secolare risalente al Seicento. Migliaia di coppi, preparati e colorati rigorosamente a mano, secondo un’antica maestria che si tramanda di padre in figlio, vengono posti sui gradini della scala in modo da formare un unico meraviglioso disegno. Ciascun coppo contiene della sabbia sulla quale vengono poste le lumére (luminarie), piccoli recipienti in terracotta contenenti olio d’oliva e dotati di stoppino in cotone che al momento opportuno saranno accesi da centinaia di persone munite di piccole aste di legno.

Nel giro di pochi minuti una luce fiammeggiante illuminerà i coppi offrendo una visione indescrivibile: i giochi di luce che rischiarano i gradini trasformano le maioliche delle alzate in un vero e proprio arazzo di fuoco che dura fino al consumo di tutto l’olio presente all’interno dei recipienti. Nella stessa notte gli addetti ai lavori provvederanno poi a riposizionare i coppi e ad allestire un nuovo grande disegno per il giorno successivo.

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L’evento rappresenta un’opportunità molto interessante anche per rivivere l’atmosfera notturna delle città al tempo dell’illuminazione ad olio, tecnica rimasta per lo più invariata per oltre 2000 anni fino a quando con l’introduzione del gas alla metà del XIX sec., ma soprattutto dell’energia elettrica – processo portato a compimento nei primi due decenni del ‘900 – l’illuminazione urbana subirà una trasformazione epocale.

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