SEDUTI SULLA STORIA

Posted on Feb 12, 2019

Panchina liberty esposta al MIG, 1920 ca.

Panchina liberty esposta al MIG, 1920 ca.

Recentemente la collezione del MIG si è arricchita di un nuovo pezzo. Si tratta di una panchina liberty (1920 ca.) collocata originariamente nel giardino di Piazza Cavour ad Ancona. Subito dopo la fine della prima guerra mondiale questo spazio fu oggetto di un intervento di riqualificazione che coincise anche con l’inserimento di tutta una serie di elementi d’arredo, tra cui un gruppo di panchine in ferro e ghisa identiche all’esemplare oggi esposto in Museo.

La sua particolarità consiste nel fatto che riporta impressa per tutta la lunghezza dello schienale un’iscrizione davvero curiosa e insolita, e che comunque non ci aspetteremmo certo di ritrovare su una panchina: il Bollettino della Vittoria, ovvero il documento ufficiale col quale il generale Armando Diaz annunciava, il 4 novembre 1918, la vittoria dell’Italia nel primo conflitto bellico mondiale.

Tale trattato, in vigore solo il giorno seguente, celebra il valore italiano sottolineando la complessiva inferiorità numerica delle truppe alleate (Inghilterra, Francia, America e Cecoslovacchia) rispetto a quelle austro-ungariche, e rende gloria ai corpi d’armata effettivamente impegnati. Sono inoltre ricordate le perdite umane austriache che furono elevatissime (30.000 tra morti e feriti; 400.000 prigionieri) e che si sommarono a un ingente quantitativo di rifornimenti lasciati abbandonati dai soldati in ritirata.

 

Testo integrale del Bollettino della Vittoria riportato sulla panchina:

Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12

La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.  La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.  Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz

Ancona, bambini seduti su una delle panchine di piazza Cavour, 1929

Ancona, bambini seduti su una delle panchine di piazza Cavour, 1929

Le panchine di piazza Cavour ad Ancona restaurate da Neri Spa

Le panchine di piazza Cavour ad Ancona restaurate da Neri Spa

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