Riqualificazione spazi urbani

Da GRA a GRAArt

Posted by on Mag 29, 2017 in Riqualificazione spazi urbani | 0 comments

Un’opera d’arte collettiva ha iniziato a trasformare il GRA (Grande Raccordo Anulare). L’idea è stata quella di affidare a 10 urban artist internazionali, guidati da David Diavù Vecchiato –  esponente di spicco in Italia e fondatore di MURo (Museo di Urban Art della Capitale) – la commissione di un’opera che cambi pelle alla gigantesca infrastruttura percorsa ogni anno da 58 milioni di veicoli.

Le aree interessate dal progetto sono diverse, tanto da far pensare alla creazione di un vero e proprio itinerario culturale che collega il centro con la periferia in una sorta di museo a cielo aperto. L’iniziativa unisce in modo originale e innovativo tre elementi-cardine dell’attività culturale condotta negli ultimi anni: la riqualificazione delle periferie, l’attenzione nei confronti dell’arte contemporanea (compresa la valorizzazione dei nuovi talenti e della creatività), il coinvolgimento delle imprese.

Per un progetto diffuso come quello del GRAArt, che interessa aree e quartieri anche molto diversi fra loro il direttore artistico Vecchiato ha immaginato un’opera d’arte collettiva in funzione della quale ogni artista, prima di intervenire fisicamente sul muro, sia spinto alla ricerca dell’identità del territorio per essere ispirato dalle informazioni raccolte (storie, aneddoti, leggende) e trasferirle  “sull’inedita tela”.

Gli artisti coinvolti provengono da tutte le parti del mondo e ogni opera è corredata di una targa con un codice QR che permette al visitatore di accedere al sito web dedicato al progetto per leggere la storia che ha ispirato il murale e la bibliografia dell’artista.

D. Diavù Vecchiato, Enea, Anchiese e...

D. Diavù Vecchiato, Enea, Anchiese e…

Tra le tanti immagini raffigurate una, in particolare, ha stuzzicato il nostro interesse trattandosi della riproduzione in dimensioni gigantesche del “nasone”, la tipica fontanella pubblica romana qui rivista nel ruolo imponente di obelisco egizio. Il nasone rappresentato nel murale è il punto d’arrivo dell’acqua che proveniva dagli acquedotti, il simbolo della distribuzione gratuita dell’acqua, monumento ‘democratico’ per eccellenza, forse l’unico tra gli elementi di arredo urbano uguale in centro come nelle periferie. E quel gioco delle due cannelle che mandano più acqua da una parte e meno dall’altra dà all’opera quel sapore ironico-grottesco tipico del carattere romanesco.

Mauro Pallotta (Maupal), Obelisco Nasone

Mauro Pallotta (Maupal), Obelisco Nasone

 

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Una nuova battaglia sul ponte di Bassano

Posted by on Mag 16, 2017 in Riqualificazione spazi urbani | 0 comments

“Sul ponte di Bassano noi ci darem la mano ed un bacin d’amore”. Il contesto è quello della prima guerra mondiale e il protagonista della canzone cara agli alpini è appunto il soldato che parte per il fronte. Oggi, in tempo di pace, lo storico ponte ligneo progettato da Andrea Palladio nel 1569 sta vivendo un altro momento drammatico.

Alla base della contesa è il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e la ditta incaricata dei lavori di restauro che ritiene il progetto, redatto dall’Università di Padova, non sicuro, tale da esporre a rischio di crollo l’intera struttura. Nel mirino, in particolare, c’è la realizzazione di una passerella con travi metalliche da caricare proprio sulla struttura in legno esistente: una sorta di ponte nel ponte. La replica “dall’altra parte del Brenta” è affidata all’assessorato ai Lavori pubblici del Comune il quale sostiene che il progetto sia invece sicuro e che si possa procedere.

Il ponte intanto è stato privato delle storiche tegole di cotto che ricoprivano il tetto in legno, asportate per alleggerire il peso e fermare il cedimento. Il cantiere comporta anche la deviazione del fiume Brenta per consentire di rinforzare le fondamenta: un’azione da avviare prima possibile perché la stagione estiva è quella che fa registrare il livello più basso del fiume. Ma a due mesi dall’inizio dei lavori di ripristino e consolidamento, la ditta incaricata si è fermata e si rifiuta di andare avanti; il Tar ha accolto il suo ricorso e i lavori sono stati bloccati. E’ di qualche giorno fa la notizia che la decisione finale del tribunale amministrativo regionale è attesa per l’8 luglio prossimo.

Non resta che aspettare, auspicando che la sopravvivenza di un monumento storico così caratteristico per la città e per l’Italia non resti invischiata ancora una volta tra le maglie della giustizia amministrativa.

 

 

 

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